SI FA PRESTO a dire griglia. Purtroppo questo antico strumento di piacere è diventato una rarità, massacrato da piastre elettriche ignobili, cotture rinsecchite e amarognole, carbonelle industriali che sprigionano odori petroliferi.
Quella del Mirasole è ancora una magnifica griglia. Franco Cimini, chef di lungo corso, da 25 anni titolare della piccola grande osteria di San Giovanni i n Persiceto, ne parla con passione, anzi, con profondo affetto. Solo braci di leccio, stagionato tre anni sul nostro Appennino.
Il risultato, in termini di sapori e profumi, è notevole nella fiorentina e nel filetto, nei fegatelli di maiale, nelle salsicce e in tante altre carni che, come i latticini, arrivano dalla vicina azienda di famiglia.
LA SUGGESTIVA cucina del Mirasole può ricordare certe atmosfere di 'Novecento' di Bernardo Bertolucci, o i vagabondaggi gastronomici, meravigliosamente lenti, di Mario Soldati. Racconta, con forza antica e leggerezza moderna, la ricchezza di gusto e la sontuosa tradizione popolare di questa pianura, senza effetti speciali o cedimenti alle mode. Le tagliatelle sono condite da un ottimo ragù ?da cortile', con le rigaglie. I tortellini sono serviti in un brodo non grasso, più di pollo che di manzo, oppure con la quasi introvabile panna d' affioramento, quella che qualcuno ricorda nei tegami di alluminio dove la nonna aveva bollito il latte. Nulla a che vedere con i soliti tortellini alla panna.
Locale minuscolo e accogliente, con pietra a vista, caminetto e tanti ricordi del passato. Menù ampio, con decine di proposte stimolanti e qualche piatto di pesce a rotazione. Carucce, ma da non perdere, le polpose acciughe del mare Cantabrico con pane e burro. Buoni dessert e carta dei vini all' altezza. In sala, o nel piacevole dehor, la competenza e la precisione di Anna sono un prezioso valore aggiunto.